Di Antonio Pezzuto, ex Dirigente della Banca d’Italia
Lo stanziamento di ingenti risorse pubbliche per far fronte all’emergenza economica e sanitaria causata dalla pandemia di coronavirus richiede una vigilanza rafforzata sui movimenti di denaro, attesa l’abituale propensione dei criminali a sfruttare ogni possibilità per perseguire attività illecite a danno della collettività. A tal fine, il 7 maggio scorso la Commissione europea ha presentato un piano d’azione organico per potenziare ulteriormente la lotta dell’Unione contro il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo (AML/CFT), in merito al quale la Commissione ha avviato una consultazione pubblica mediante la pubblicazione di un questionario da compilare e restituire entro il 29 luglio 2020.
L’action plan poggia sui seguenti sei pilastri:
- Applicazione efficace delle norme dell’Unione. La prima priorità è assicurare che la disciplina europea in materia di antiriciclaggio e di contrasto al finanziamento del terrorismo sia applicata in modo rigoroso e con efficacia dagli Stati membri, dalle autorità competenti e dai soggetti obbligati. Pertanto, la Commissione continuerà a monitorare l’attuazione delle norme dell’UE da parte degli Stati membri per garantire che le norme nazionali siano in linea con i più elevati standard possibili.
- Un corpus normativo unico. Il quadro giuridico dell’Unione, benché efficace e di vasta portata, viene in genere applicato in modi molto diversi dagli Stati membri, il che determina l’insorgere di costi e oneri aggiuntivi per coloro che forniscono servizi transfrontalieri o fenomeni di “shopping normativo”, con le imprese che si registrano dove le norme sono più flessibili. Non solo. Un’interpretazione divergente delle norme produce lacune nel sistema AML/CFT, che possono essere sfruttate dalla criminalità. Per contrastare tale fenomeno, la Commissione presenterà proposte legislative, con l’obiettivo di proporre un corpus normativo armonizzato nel primo semestre del 2021.
- Vigilanza a livello dell’UE. La qualità e l’efficacia della vigilanza in materia di AML/CFT, svolta dagli Stati membri, non sono omogenee in tutta l’UE per le notevoli differenze esistenti in termini di risorse umane e finanziarie, di competenze e di expertise, del grado di importanza assegnato a questo compito. Di qui la necessità di dotarsi di un sistema integrato per la vigilanza a livello europeo che garantisca un’applicazione coerente e di alta qualità della normativa in materia e, al tempo stesso, promuova una cooperazione efficiente tra tutte le autorità di vigilanza competenti. La creazione di un sistema di sorveglianza accentrato, a integrazione e completamento di quelli nazionali, garantirà l’applicazione effettiva del corpus normativo unico, offrirà sostegno alle attività di vigilanza in loco e garantirà un flusso costante di informazioni sulle misure in corso e sulle carenze significative individuate. I compiti di supervisione possono essere assegnati a un’agenzia esistente dell’Unione o all’Autorità bancaria europea, che già svolge funzioni di guida, coordinamento e monitoraggio dell’operato di tutti i fornitori di servizi finanziari dell’UE e delle autorità competenti, o a un organismo istituito ad hoc.
Nel primo trimestre del 2021 la Commissione proporrà di istituire un’autorità di vigilanza a livello UE, sulla base di un’approfondita valutazione d’impatto delle opzioni relative alle funzioni, l’ambito di attività e la struttura.
- Un meccanismo di coordinamento e di sostegno per le Unità di informazione finanziaria (UIF) degli Stati membri. Stante l’emergere di carenze nelle modalità con cui le UIF nazionali applicano le norme e cooperano tra di loro e con altre autorità e per l’inadeguatezza degli strumenti informatici a disposizione del sistema europeo FIU.net per lo scambio di informazioni tra le UIF, la Commissione propone di istituire un meccanismo di coordinamento e di sostegno europeo di tali unità, per migliorare l’efficacia del loro intervento e di procedere all’interconnessione dei registri nazionali centralizzati dei conti bancari, consentendo un accesso transfrontaliero più tempestivo alle informazioni sui conti bancari da parte delle autorità di contrasto e delle UIF. Tale meccanismo dovrebbe inoltre permettere di rafforzare la cooperazione tra le autorità competenti (UIF, autorità di vigilanza, autorità di contrasto e doganali e autorità fiscali), sia a livello nazionale che a livello transfrontaliero, e con le UIF al di fuori dell’Unione. Occorre poi implementare la rete FIU.net, attualmente gestita dall’Interpol, per rimuovere gli ostacoli che impediscono lo scambio di informazioni e la verifica della corrispondenza dei dati. In previsione della migrazione da Europol dell’amministrazione tecnica del sistema, si impone la necessità di istituire un organismo a cui affidare la gestione di tale meccanismo, che può essere un’agenzia esistente dell’UE o un ente creato ad hoc. Nel primo trimestre del 2021 la Commissione presenterà proposte per l’istituzione di un meccanismo di coordinamento e di sostegno a livello europeo, sulla base di un’approfondita valutazione d’impatto delle opzioni relative al suo ruolo e struttura.
- Attuare le disposizioni di diritto penale e lo scambio di informazioni a livello UE. La cooperazione giudiziaria e di polizia, sulla base di diversi strumenti legislativi e istituzionali, alcuni dei quali di recente introduzione, è fondamentale per garantire un adeguato scambio di informazioni. Esistono tuttavia ulteriori margini per migliorare e promuovere lo scambio di informazioni tra le varie autorità, coinvolgendo in tale attività i partenariati pubblico-privato. Il vigente quadro normativo già richiede alle UIF di condividere con il settore privato informazioni su tipologie e tendenze. Al riguardo, la Commissione ritiene che tale obbligo potrebbe essere chiarito e rafforzato per migliorare la condivisione delle informazioni.
- Rafforzare il ruolo dell’UE a livello mondiale. L’UE partecipa attivamente, nell’ambito del GAFI (Gruppo di azione finanziaria internazionale), alla definizione di norme internazionali per la lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. La Commissione continuerà a collaborare con gli Stati membri e intensificherà la sua partecipazione al GAFI, affinché l’Unione possa svolgere un ruolo più incisivo su scala mondiale.
In pari data, la Commissione ha pubblicato una nuova metodologia per individuare i paesi terzi ad alto rischio, i cui regimi di lotta contro il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo mostrano carenze strategiche che costituiscono una severa minaccia per il sistema finanziario europeo. In attesa dell’applicazione della metodologia di cui sopra, la Commissione ha pubblicato altresì un elenco aggiornato di paesi terzi i cui quadri giuridici di lotta contro il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo presentano carenze strategiche, da sottoporre all’approvazione del Parlamento europeo e del Consiglio.
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