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Di Antonio Pezzuto, ex Dirigente della Banca d’Italia
1. Introduzione
Ogni anno la Vigilanza bancaria della BCE definisce, sulla base di una accurata valutazione dei principali rischi e vulnerabilità per le banche significant europee, le priorità di vigilanza che guideranno la sua azione nei tre anni successivi.
Scopo delle priorità di vigilanza è quello di: i) promuovere l’efficacia e la coerenza nell’ambito della pianificazione dell’attività di supervisione dei gruppi di vigilanza congiunti; ii) facilitare la definizione dei livelli di tolleranza al rischio e fungere da orientamento per stabilire l’ordine di priorità dei rischi nell’ambito del processo di revisione e valutazione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process, SREP); iii) coadiuvare le autorità nazionali di vigilanza nella determinazione delle priorità per la vigilanza sugli enti meno significativi (less significant institutions).
Le priorità strategiche sono riesaminate con frequenza annuale per consentire alla BCE di graduare in maniera flessibile la propria attività in funzione dell’evoluzione dei rischi cui sono esposti le banche.
Le tre priorità individuate per il periodo 2023-2025 mirano a:
a) rafforzare la capacità di tenuta del settore bancario agli shock macro-finanziari e geopolitici immediati;
b) affrontare le sfide poste dalla digitalizzazione e potenziare la capacità di indirizzo degli Organi di amministrazione;
c) accelerare gli sforzi per fronteggiare il cambiamento climatico.
Per ciascuna priorità, la BCE ha elaborato una serie di obiettivi strategici e relativi programmi di lavoro per il prossimo triennio, in risposta alle vulnerabilità più rilevanti individuate attraverso il processo di identificazione dei rischi e definizione delle priorità del 2022.
Quadro sinottico delle priorità, delle vulnerabilità e delle tipologie di rischio
Priorità di vigilanza | Aree di vulnerabilità | Tipologia di rischio |
Rafforzare la resilienza agli shock macro-finanziari e geopolitici immediati | Carenze nella gestione del rischio di credito, anche con riguardo a esposizioni verso settori vulnerabili Scarsa diversificazione delle fonti di provvista e carenze nei piani di finanziamento | Rischio di credito
Rischio di provvista |
Affrontare le sfide poste dalla digitalizzazione e potenziare le capacità di indirizzo degli Organi di amministrazione | Carenze nelle strategie di trasformazione digitale Carenze nell’assetto della capacità di tenuta operativa, ossia esternalizzazione dei servizi informatici e sicurezza informatica/rischi cibernetici Carenze nell’aggregazione e nella segnalazione dei dati di rischio | Modello imprenditoriale Rischio operativo
Governance
|
Intensificare gli sforzi per fronteggiare il cambiamento climatico | Esposizioni rilevanti ai fattori di rischio fisici e di transizione | Rischio climatico e ambientale |
2. Contesto operativo
Nella prima metà del 2022 le banche vigilate hanno conseguito risultati apprezzabili sotto i consueti profili tecnici (patrimoniale, di liquidità, reddituale e rischiosità dell’attivo), forti della ripresa economica seguita al progressivo allentamento delle restrizioni legate alla pandemia e alla graduale normalizzazione della politica monetaria.
Il recupero dell’attività economica ha subìto tuttavia un rallentamento nella seconda parte dell’anno[1], a causa dell’invasione russa in Ucraina che ha determinato l’imposizione di una serie di sanzioni da parte dei paesi occidentali, cui hanno fatto seguito le ritorsioni della Russia, provocando forti rincari dei prezzi dei beni energetici, alimentari e delle materie prime[2]. Le pressioni inflazionistiche hanno aggravato le strozzature lungo la catena di approvvigionamenti e peggiorato le prospettive economiche. Di conseguenza, i rischi finanziari e non finanziari per le banche europee sono aumentati.
In un contesto di diffusa incertezza, i principali rischi al ribasso per le prospettive di crescita del settore bancario europeo sono costituiti dal prolungamento della guerra in Ucraina, dall’accentuarsi delle tensioni geopolitiche, dall’aumento dei tassi d’interesse, che potrebbero generare una recessione di ampia portata in Europa.
Oltre a fronteggiare i rischi più immediati derivanti dal conflitto russo-ucraino, le banche dovranno anche adoperarsi fattivamente per eliminare le carenze che permangono nell’ambito della trasformazione digitale e nelle capacità di indirizzo degli Organi di amministrazione, nonché per affrontare i rischi (fisici e di transizione)[3] connessi con il cambiamento climatico e ambientale.
Priorità 1: Rafforzare la resilienza agli shock macro-finanziari e geopolitici
Alla luce di ciò, l’obiettivo primario della BCE per i prossimi mesi è garantire che le banche sottoposte alla sua vigilanza diretta rafforzino la resilienza agli shock macro-finanziari e geopolitici di breve respiro. Gli enti vigilati devono essere prudenti nello sviluppo e nella pianificazione delle proprie strategie aziendali, continuare a monitorare i rischi associati al contesto finanziario in rapida evoluzione e concentrare gli sforzi sulla gestione del rischio. Di qui la necessità che le banche predispongano piani patrimoniali, di liquidità e di finanziamento solidi e credibili, che tengano conto dell’incertezza delle attuali prospettive, “adeguandoli all’evoluzione del panorama dei rischi in modo flessibile e tempestivo”.
In tale contesto, le banche dovrebbero rimuovere “le carenze strutturali che caratterizzano il loro ciclo di gestione del rischio di credito, dall’erogazione dei prestiti all’attenuazione e al monitoraggio del rischio, affrontando tempestivamente eventuali scostamenti dai requisiti regolamentari e dalle aspettative di vigilanza”. Inoltre, dovrebbero essere in grado di individuare e mitigare “l’eventuale accumulo di rischi nelle esposizioni verso i settori più sensibili all’attuale contesto macroeconomico”, compresi quelli colpiti dalla guerra in Ucraina (ad esempio, i settori ad alta intensità di energia) e i portafogli immobiliari.
Alle banche che si connotano per un’elevata concentrazione delle fonti di provvista, in particolare quelle meno stabili, sarà richiesto “di elaborare e attuare piani di liquidità e di finanziamento pluriennali solidi e credibili”, che tengano conto, tra l’altro, delle mutevoli condizioni di finanziamento.
Priorità 2: Affrontare le sfide poste dalla digitalizzazione e potenziare le capacità di indirizzo degli Organi di amministrazione
Sebbene una forte governance interna e un’efficace guida strategica siano fondamentali per lo sviluppo e l’attuazione dei processi di trasformazione digitale, le banche devono anche affrontare le vulnerabilità e i rischi derivanti da una maggiore dipendenza operativa dai sistemi informatici, dai servizi offerti da terzi e dalle tecnologie innovative. Nel contempo, l’adozione di misure efficaci, in un contesto altamente incerto e volatile, per raggiungere un forte orientamento strategico, una governance solida e adeguate capacità di aggregazione e segnalazione dei dati di rischio, “può aiutare le banche a consolidare la sostenibilità del loro modello imprenditoriale” di fronte a sfide future.
In questa prospettiva, le banche dovrebbero:
- sviluppare e attuare solidi piani di trasformazione digitale attraverso dispositivi adeguati, al fine di rafforzare la sostenibilità dei propri modelli di business e mitigare i rischi associati all’uso di tecnologie innovative;
- disporre di efficaci meccanismi di gestione del rischio in materia di esternalizzazione di funzioni aziendali rilevanti, nonché di sicurezza informatica e di resilienza cibernetica per affrontare in modo proattivo eventuali rischi non mitigati che potrebbero determinare interruzioni di attività o di servizi essenziali;
- affrontare con la dovuta efficacia le carenze relative al funzionamento, alla capacità di supervisione e alla composizione degli Organi amministrativi, elaborando e attuando con tempestività piani correttivi conformi alle aspettative di vigilanza;
- affrontare con la necessaria efficacia le carenze strutturali e disporre di sistemi adeguati ed efficienti per l’aggregazione e la segnalazione dei dati di rischio, allo scopo di migliorare l’efficienza degli indirizzi strategici imposti dagli Organi amministrativi e conformarsi alle aspettative di vigilanza, in periodi sia di normalità sia di crisi.
Priorità 3: Accelerare gli sforzi per fronteggiare il cambiamento climatico
Ad avviso della Vigilanza bancaria della BCE, “il cambiamento climatico non può più essere considerato soltanto un rischio di lungo termine o emergente”, poiché il suo impatto è già visibile ed è destinato ad aumentare in futuro.
I rischi legati al cambiamento del clima stanno registrando una significativa accelerazione. L’intensificarsi degli eventi meteorologici estremi che hanno colpito l’Europa ha aumentato la probabilità e la gravità delle perdite generate dal rischio fisico. Al tempo stesso, le turbative sui mercati dell’energia provocate dal conflitto russo-ucraino hanno fatto emergere la necessità di accelerare il processo di transizione verso fonti energetiche rinnovabili.
In relazione a quanto precede, la BCE raccomanda alle banche di integrare i rischi climatici e ambientali nella strategia aziendale e nei sistemi di governance e di gestione del rischio, al fine di mitigarli e renderli noti al mercato.
3. Le linee strategiche della Banca d’Italia
La Banca d’Italia formula periodicamente le priorità strategiche all’interno di un documento programmatico in cui vengono delineati gli obiettivi e le iniziative che intende realizzare nel triennio successivo.
Il 10 gennaio scorso la Banca ha pubblicato il piano strategico per il triennio 2023-2025 che individua cinque obiettivi, da conseguire attraverso diciassette piani d’azione che riguardano i diversi ambiti di intervento dell’Istituto:
a) un sistema finanziario stabile e sicuro;
b) l’impegno per l’innovazione economica e finanziaria nel paese e in Europa;
c) la tutela dei clienti dei servizi bancari e finanziari e il dialogo con l’esterno;
d) una Banca inclusiva, efficiente e capace di innovare.
Con particolare riguardo all’obiettivo di cui al punto sub a), sono previste azioni focalizzate su: i) il presidio dei rischi e la stabilità; ii) lo sviluppo del Fintech e l’evoluzione del mercato dei pagamenti al dettaglio; iii) il contrasto all’illegalità nel settore finanziario; iv) la resilienza cibernetica del sistema finanziario.
Il sistema finanziario è in atto impegnato a gestire la fase di progressiva uscita dalle misure di sostegno varate durante la pandemia. Pertanto, la situazione economica e finanziaria che si profila è caratterizzata dall’acuirsi dei rischi tradizionali (di credito, di mercato, operativo e di liquidità), a cui vanno a sommarsi quelli derivanti dall’innovazione tecnologica e dal cambiamento climatico e ambientale che, se non adeguatamente presidiati, possono compromettere la continuità dei processi operativi.
Il piano d’azione, in coerenza con le priorità strategiche individuate dalla Vigilanza bancaria della BCE, mira a rafforzare la resilienza degli intermediari “in un ambiente sfidante e mutevole” con interventi volti a: i) monitorare gli impatti del contesto attuale e prospettico; ii) aggiornare le norme e lo strumentario di vigilanza; iii) stimolare il sistema finanziario verso l’adeguamento alle sfide poste dall’innovazione.
Lo sviluppo di infrastrutture distribuite, in cui l’offerta e la commercializzazione di servizi di pagamento e finanziari non richiedono più necessariamente la presenza di un intermediario o di un’autorità fiduciaria centrale, fa emergere l’esigenza di nuove forme di controllo e di un quadro di regole e standard adeguato. Per questo motivo, la Banca d’Italia intende dare impulso alla digitalizzazione del sistema finanziario promuovendo un mercato dei pagamenti innovativo, efficiente e sicuro, che produca benefici per l’intera economia e per i singoli operatori.
L’elevato livello di rischio di criminalità raggiunto nel settore economico e finanziario induce la Banca d’Italia a potenziare l’azione di contrasto all’illegalità, partecipando attivamente ai lavori in corso per la revisione del quadro normativo e istituzionale e implementando le metodologie di analisi per la valutazione del rischio di riciclaggio e finanziamento del terrorismo.
L’emergere di nuove tipologie di rischio, anche in conseguenza del diffuso ricorso al lavoro a distanza, richiede un’attenta gestione ai fini della loro corretta mitigazione. Ciò implica la necessità di rafforzare la resilienza cibernetica del sistema finanziario nazionale e la sicurezza delle infrastrutture e dei pagamenti digitali con interventi volti a: i) intensificare il coordinamento con le sedi di policy a livello internazionale, le altre autorità nazionali e con il settore privato, al fine di adeguare strategie, regole, strumenti e migliorare la conoscenza dei fenomeni; ii) innalzare la resilienza cibernetica dei singoli operatori, la business continuity dell’intero sistema finanziario e la protezione degli utenti.
Note:
[1] Il rallentamento della crescita economica nel terzo trimestre 2022 è ascrivibile al concorso di più fattori, tra cui: i) l’elevata inflazione che, riducendo i redditi reali delle famiglie e spingendo al rialzo i costi per le imprese, continua a frenare la spesa e la produzione; ii) le gravi interruzioni di forniture di gas; iii) la crescita più lenta dell’attività economica mondiale in un contesto di persistente incertezza geopolitica, a causa soprattutto della guerra in Ucraina, e di condizioni di finanziamento più restrittive. Gli ultimi dati segnalano un ulteriore rallentamento dell’attività economica nel quarto trimestre, in un contesto che continua ad essere caratterizzato da elevata inflazione, da perduranti incertezze sul conflitto in Ucraina e dal rischio di interruzioni nelle forniture di energia. Cfr. BCE, Bollettino economico, 2022.
[2] Per contenere le pressioni inflazionistiche, la BCE ha iniziato ad alzare i tassi ufficiali verso livelli che assicurino un rientro dall’inflazione (10 per cento a novembre 2022) su valori coerenti con l’obiettivo di stabilità dei prezzi nel medio termine. Ha pertanto deciso un primo aumento di 50 punti base a luglio, un secondo di 75 a settembre e un terzo di 50 a fine 2022. Di conseguenza, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi overnight si commisurano ora, rispettivamente, al 2,50 per cento, al 2,75 e al 2, con effetto dal 21 dicembre 2022. Cfr. Banca d’Italia, Bollettino economico, n. 4/2022.
[3] Per rischio fisico si intende l’impatto economico derivante dall’aumento delle calamità naturali, che possono essere estreme o croniche. Il rischio di transizione viene definito come l’impatto, a livello economico, dell’attività svolta dall’impresa al fine di ridurre le emissioni di anidride carbonica per favorire l’utilizzo di energie rinnovabili.
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